Una campagna di
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(You can find the english version below)
Secondo un’antica tradizione nuragica, la vita di un uomo non poteva andare oltre i settant'anni; in caso contrario, spettava al primogenito il compito di terminare la sua esistenza terrena. Entrambi erano costretti ad accettare questo destino e a compiere il rito sulla cima di un dirupo.
La storia che voglio raccontare è quella dell’ultimo viaggio di un padre e di un figlio dal villaggio fino al dirupo e del loro rapporto con la morte e la natura che li circonda.
Per riuscirci, ho bisogno del vostro aiuto: per valorizzare al meglio i luoghi naturali che dialogheranno con il viaggio emotivo dei due protagonisti, sarà necessario girare in posti lontani dal comfort cittadino, per cui avrò bisogno del vostro supporto per permettere gli spostamenti e la sistemazione della troupe.
Si tratta di un cortometraggio semplice nella sua concezione, ma che necessita di una grande cura nei dettagli. Ogni immagine e ogni suono avrà un peso importantissimo e per questo è essenziale che niente venga lasciato al caso.
Ogni aiuto, grande o piccolo che sia, può fare la differenza. Insieme possiamo costruire un’opera che scavi profondamente nel rapporto tra uomo, morte e natura.
Un uomo e suo padre stanno lasciando il villaggio. Si stanno dirigendo al dirupo in cui il padre, ormai inutile per il sostentamento della comunità, andrà incontro alla morte. La vecchiaia del padre rende difficile il cammino e il figlio, ad ogni passo, sente sempre di più il peso del tremendo gesto che dovrà compiere. Più ci si avvicina al dirupo e più il padre trova la pace: accetta la fine con tranquillità e anche la natura sembra accoglierlo tra le sue braccia. Il figlio non riesce a dire addio, ma proprio nell’ultimo istante, grazie al padre, riuscirà a capire che la morte è solo un passaggio, non un abbandono.
Il fulcro principale del cortometraggio è il rapporto dell’uomo con la sua mortalità e la visione della natura come entità trascendentale.
I corpi dei personaggi assumono lo stesso valore degli alberi e le montagne che li circondano; come nei lavori di Vittorio De Seta, l’intenzione è di fare in modo che uomo e paesaggio convivano equamente nell’inquadratura.
Lo scopo è raccontare la natura in una chiave diversa, vedendo questa come un corpo unico ed eterno che ci circonda fin dalla nascita e che è pronto ad accoglierci dopo la morte. Grazie a questa concezione è più facile vedere la fine come un semplice passaggio che ci consegna a qualcosa di più ampio, qualcosa che va oltre l’uomo.
Attraverso questi temi è possibile analizzare in modo concreto il nostro presente, sempre più individualista e alienante, con lo scopo di togliere l’uomo dal centro del disegno e metterlo sullo stesso piano di ciò che lo circonda.
La storia che voglio raccontare è senza tempo: per questo non ci saranno costumi od oggetti che faranno riferimento all’epoca nuragica. I personaggi si muoveranno nella stessa natura in cui si muovevano i loro antenati, riflettendo sulla contemporaneità di questa antica leggenda.
Ciò che mi interessa è fare in modo che gli interpreti possano scavare con la maggiore libertà possibile nei loro sentimenti e nel loro rapporto con la morte. Per questo i due protagonisti saranno padre e figlio anche nella vita reale e sarà chiesto loro di intraprendere un percorso di ricerca che segua quello dei due personaggi. Parleranno utilizzando il loro sardo, mantenendo un’intimità che solo due familiari stretti, ormai entrambi anziani, possono avere.
Ritengo che questo approccio, che pone le basi sulla ricerca della realtà emotiva, possa essere molto più efficace e, paradossalmente, più accurato rispetto a una semplice ricostruzione storica.
La parola “Babbaieca” è composta da “babbai”, babbo, che abbinato al termine “eca”, che significa entrata o anche uscita da o verso un sentiero, il tutto si potrebbe quindi tradurre in “uscita del babbo” o più in generale uscita del vecchio.
Questa tradizione aveva lo scopo di preservare le risorse limitate e il cibo per le generazioni future. In un contesto di vita rurale e pastorale, dove la sopravvivenza dipendeva dalle risorse disponibili, la presenza di anziani che non potevano contribuire in modo significativo all’economia familiare veniva vista come un peso.
Questo rituale era quindi considerato una forma di sacrificio altruistico, un atto di dedizione alla famiglia e alla comunità. I documenti storici avvalorano questa tesi, soprattutto grazie alla testimonianza di uno storico greco, Timèo, vissuto intorno al 300 a. C., il quale riportò l’usanza sarda di eliminare i vecchi facendoli rotolare come sassi da alti strapiombi, dopo averli percossi con dei bastoni.
Le riprese saranno effettuate tra i pressi della foresta demaniale di Montarbu. Questi luoghi sono stati scelti per l’incredibile varietà di vegetazione e paesaggi, oltre che il forte legame con la cultura nuragica. Nei pressi di Gairo, infatti, si trova un sentiero che termina in un precipizio chiamato proprio come il rito da cui è tratto il corto: Babbaieca.
Dal canto suo, la vicina foresta di Montarbu riesce a rappresentare in modo perfetto quella natura arcaica e incontaminata che durante le riprese assumerà il ruolo di un vero e proprio personaggio.
Questa è l’occasione di mostrare cosa è in grado di offrire la natura della regione sarda quando è ben preservata e tenuta con cura.
Sono nato e cresciuto a Cagliari tra i paesaggi marini e montuosi della Sardegna. Con il tempo mi sono appassionato alla storia e alla cultura di questa terra, fortemente legata alla sua natura.
Sono affascinato dall’intreccio di cultura, lingua, psicologia e arte cinematografica. Ho iniziato il mio percorso di studi a Cesena, dove ho studiato Scienze e Tecniche Psicologiche, sviluppando un particolare interesse per il comportamento umano all’interno di diversi contesti culturali.
In contemporanea è cresciuta sempre di più la passione per il cinema, visto sempre di più come il mezzo artistico più adatto a generare empatia verso ciò che all’apparenza sembra tanto distante dalle nostre vite. Decido quindi di girare autonomamente due cortometraggi e poi, dopo la laurea, di iscrivermi alla Civica Scuola di cinema Luchino Visconti di Milano. Qui mi specializzo in sceneggiatura e mi laureo con una tesi sull’importanza di considerare l’ambientazione come un personaggio significativo nel film. Finita la scuola ho svolto attività pratica sui set, lavorando come aiuto regia in diversi cortometraggi e assistente alla regia nel film “Grazia”, di Paola Columba.
Siamo un giovane collettivo indipendente di produzione cinematografica. Il nostro percorso parte appena conseguita laurea presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, con la convinzione che la strategia migliore per affacciarsi al mondo del cinema sia quella di fare gruppo per potersi aiutare a vicenda. Abbiamo già prodotto quattro cortometraggi che sono in circuitazione in diversi festival tra cui Visioni Italiane, Bellaria Film Festival e Resistenze Festival.
Nonostante ci sia una grande diversità nelle tematiche dei nostri progetti, nel fondo di ognuno rimane la volontà di mostrare il realismo emotivo di ciò che vogliamo raccontare, abbandonando le logiche più strette del reale per abbracciare le piene potenzialità che il mezzo cinematografico può offrire.
Come accennato nella presentazione del progetto, questo cortometraggio richiede lo spostamento verso aree della Sardegna lontane dal conforto urbano. Per questo servirà il vostro aiuto in modo che il cast e la troupe possano trovarsi nelle migliori condizioni possibili per girare questo progetto.
Le riprese saranno interamente fatte in esterni, per cui è importante essere sicuri di avere tutto il materiale necessario per far fronte ad ogni imprevisto che la natura può riservarci. Visto che verranno utilizzati luoghi pubblici è anche importante accertarsi che tutti i permessi siano in regola e che non ci sia nessuna preoccupazione riguardanti le location scelte.
Per queste motivazioni si è deciso di raccogliere tramite questa campagna 8000 €, che verranno integrati a patrocini e sponsorizzazioni di enti pubblici e privati.
Le strutture Tanit rooms & Spa Villasimius e Residence Fenicia Villasimius sono entrate come sponsor ufficiali del cortometraggio SA BABBAIECA.
Come parte della collaborazione hanno messo a disposizione i loro servizi per chi dovesse donare determinate somme alla campagna.
€ 150,00 - 2 ingressi SPA presso Tanit Villasimius Rooms & SPA
Con questa donazione ti saranno dati in omaggio tre ingressi per due persone presso la SPA dotata di sauna, bagno turco e idromassaggio nella struttura Tanit Villasimius Rooms & SPA
€ 350,00 - Pernottamento per due presso Tanit Villasimius Rooms & SPA
Con questa donazione sarà garantito a te e a un’altra persona il pernottamento presso la struttura Tanit Villasimius Rooms and SPA per 2 notti
€ 500,00 - Pernottamento presso il Residence Fenicia
Con questa donazione ti sarà data la possibilità di pernottare insieme a un'altra persona presso il Residence Fenicia di Villasimius (SU) per quattro giornate nel periodo compreso tra novembre e aprile.
Più informazioni sui siti web delle due strutture.
www.feniciaresidence.it
www.tanitvillasimius.it
According to an ancient Nuragic tradition, a man’s life could not exceed seventy years; otherwise, it was the duty of the firstborn to end his earthly existence. Both were forced to accept this fate and perform the ritual atop a cliff.
The story I want to tell is that of a father and son’s final journey from the village to the precipice, their relationship with death and the surrounding nature. To achieve this, I need your help: to best capture the natural locations that will resonate with the emotional journey of the two protagonists, we’ll need to film in places far from urban comfort. Your support will be crucial for travel and crew accommodation.
The concept for this short film is simple, yet it requires meticulous attention to detail. Every image and sound will carry immense weight, so nothing can be left to chance. Every contribution, no matter how small, can make a difference. Together, we can create a work that delves deeply into the relationship between man, death, and nature.
An elderly man and his father are leaving the village. They are heading toward the cliff where the father, no longer essential for the community’s sustenance, will face death. The father’s old age makes the journey difficult, and with each step, the son feels the weight of the tremendous act he must perform. As they approach the precipice, the father finds peace: he accepts the end with tranquility, and even nature seems to embrace him. The son cannot say goodbye, but in the final moment, thanks to his father, he will understand that death is not the end of everything, but merely a passage to something greater.
The central theme of the short film is humans’ relationship with mortality and the view of nature as a transcendent entity. The characters’ bodies hold the same value as the trees and mountains surrounding them. Inspired by Vittorio De Seta’s work, the intention is for man and landscape to coexist equally within the frame. The purpose is to depict nature in a different light, seeing it as a unique and eternal body that surrounds us from birth and is ready to receive us after death. Through this perspective, it becomes easier to view the end as a simple transition that leads to something greater, beyond humanity.
The story I want to tell is timeless, so there will be no costumes or objects referencing the Nuragic era. The characters will move through the same nature their ancestors did, reflecting on the contemporaneity of this ancient legend. What interests me is allowing the actors to delve freely into their emotions and their relationship with death. Therefore, the two protagonists will be a real-life father and son, embarking on a research journey paralleling that of their characters. They will speak in their native Sardinian language, maintaining an intimacy that only close family members, both elderly, can share.
I believe this approach, rooted in the exploration of emotional reality, can be more effective and paradoxically more accurate than a straightforward historical reconstruction.
The word “Babbaieca” is composed of “babbai,” which means father, and the term “eca,” signifying entrance or exit from or toward a path. Altogether, it could be translated as “father’s exit” or more generally, “old man’s departure.”
This tradition aimed to preserve limited resources and food for future generations. In a rural and pastoral context where survival depended on available resources, the presence of elderly individuals who couldn’t significantly contribute to the family economy was seen as a burden.
Therefore, this ritual was considered an altruistic sacrifice, an act of dedication to family and community. Historical documents support this thesis, particularly through the account of the Greek historian Timaeus, who lived around 300 BCE. He reported the Sardinian custom of disposing of the elderly by rolling them like stones off high cliffs after beating them with a stick.
"The filming will take place along the state forest of Montarbu. These locations were chosen for their incredible variety of vegetation and landscapes, as well as their strong connection to Nuragic culture. Near Gairo, there is a trail that ends at a cliff called precisely what inspired the short film: Babbaieca.
On the other hand, the nearby Montarbu forest perfectly represents the ancient and unspoiled nature that will play the role of a true character during the filming. This is an opportunity to showcase what the Sardinian region’s well-preserved and carefully maintained nature has to offer.
I was born and raised in Cagliari, surrounded by the marine and mountain landscapes of Sardinia. Over time, I became passionate about the history and culture of this land, deeply intertwined with its natural environment.
I am fascinated by the interplay of culture, language, psychology, and cinematic art. I began my studies in Cesena, where I focused on Psychological Sciences and Techniques, developing a particular interest in human behavior within various cultural contexts.
Simultaneously, my passion for cinema grew, as I saw it as an artistic medium capable of generating empathy for what may initially seem distant from our lives. I independently directed two short films and, after graduating, enrolled in the Civic School of Cinema Luchino Visconti in Milan. There, I specialized in screenwriting and completed my thesis on the significance of considering the setting as a significant character in film. After finishing school, I gained practical experience on film sets, working as an assistant director in several short films and as an assistant director in Paola Columba’s film “Grazia.”
We are a young, independent film production collective. Our journey began right after graduating from the Civic School of Cinema Luchino Visconti, with the belief that collaboration is the best strategy for entering the world of cinema. We have already produced four short films that are circulating in various festivals, including Visioni Italiane, Bellaria Film Festival, and Resistenze Festival.
Despite the diversity in our project themes, our core intention remains to showcase the emotional realism of our storytelling, abandoning strict realism to embrace the full potential that the cinematic medium offers.
As mentioned in the project presentation, this short film requires filming in remote areas of Sardinia, far from urban comfort. Your support will ensure that the cast and crew can work under the best possible conditions. The entire shoot will take place outdoors, so it’s essential to have all the necessary materials to handle any unexpected challenges that nature may present. Since public locations will be used, ensuring that all permits are in order and there are no concerns about the chosen locations is crucial.
For these reasons, we have decided to raise €8,000 through this campaign, which will be supplemented by sponsorships from public and private entities.
We remain open to any organization that wants to be part of this project.
The Tanit rooms & Spa Villasimius and Residence Fenicia Villasimius facilities have become official sponsors of the short film SA BABBAIECA.
As part of the collaboration, they have made their services available to those who donate certain amounts to the campaign.
€ 150.00 - 2 SPA entrances at Tanit Villasimius Rooms & SPA
With this donation, you will be given three entrances for two people at the SPA equipped with a sauna, Turkish bath, and hot tub at the Tanit Villasimius Rooms & SPA facility.
€ 350.00 -Two nights for two at Tanit Villasimius Rooms & SPA
With this donation, you and another person will be guaranteed a bad and breakfast formula at Tanit Villasimius Rooms and SPA for 2 nights.
€ 500.00 - Four nights for two at the Residence Fenicia
With this donation, you will be given the opportunity to stay with another person at the Residence Fenicia in Villasimius (SU) for four days in the period between November and April.
More informations on the websites of the two facilities.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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